LA PIAZZA


Foglio del Mosciano Social Forum

fotocopiato in proprio e distribuito a mano.

Giugno 2004




LA CITTÀ DEI BAMBINI


Una città a misura di bambino è quanto di meglio auspicare ai centri urbani (piccoli e medi) abruzzesi. Marciapiedi liberi, scivoli per i disabili e un minimo di verde pubblico. Invece di pensare ai bambini come gli adulti del domani, per una volta pensiamoli come i bambini di oggi, con il loro diritto al gioco. Il clamore dei media, di solito è per le mode, il calcio, il basket e via discorrendo. Non c’è molto interesse per i media verso il sociale. E comunque attualmente visto il doping e gli scontri tra tifosi il calcio e lo sport in generale non ha certo un volto umano e rassicurante. Invece ripensare la città partendo dai bambini,



potrebbe essere un grande stimolo per i sindaci abruzzesi ma per i cittadini tutti. I bambini stessi potrebbero essere interpellati su cosa vorrebbero trovare sotto casa, nel parco giochi, nella piazza. Troppo spesso i bambini sono visti dalla tv come futuri consumatori da indirizzare verso merendine e schifezze varie. I bambini non possono contare solo perché sono consumatori: è ignobile! Il comune di Fano ha realizzato una simpatica iniziativa: hanno dato ai bambini dei fogli di carta su cui era scritto: “Lei è un maleducato: ha parcheggiato sul marciapiede e non potendo passare sono dovuto camminare in mezzo al traffico… firmato (ad esempio) Anna di 7 anni.” Una bella tiratina d’orecchie a chi crede che il marciapiedi sia un parcheggio che gli spetta di diritto. Il bello è che se un’auto intralcia il traffico viene subito rimossa, ma se intralcia il marciapiede il più delle volte resta lì. I pedoni contano meno delle auto? Si parla tanto di piano traffico, bene, ma le isole pedonali? I passaggi pedonali? Sindaci d’Abruzzo non vorrete lasciare il pedone in crisi d’identità? O lasciare “orfani” i bambini?


Luca Pelusi



QUATTRO SBERLE IN PADELLA


Siamo in una botte di ferro, in Italia. L’ho sempre detto io: questo paese andrà avanti. È perché siamo all’avanguardia. Ad esempio la legge italiana permette l’uso dei raggi gamma (non sto scherzando, lo giuro su Mazinga) per impedire a patate, aglio e cipolle di germogliare dopo la raccolta. Il DM 30/8/1973 dice che gli ortaggi possono essere sottoposti a sorgenti radioattive di Cobalto 60 o a scelta, secondo i gusti di Cesio 137, (è il contaminante che si trova ancora nel liquido amniotico delle donne intorno a Chernobyl!). E l’unione Europea rompe l’anima sui contenitori destinati all’olio d’oliva e penalizza la vendita diretta degli ulivicultori? Siamo un grande paese, abbiamo tutte le carte in regola. Gli allevamenti intensivi, ad esempio. La concentrazione degli animali e il regime alimentare forzato hanno creato gli scandali: “mucca pazza” e “pollo alla diossina”. Ma suvvia, sono solo voci. La nostra carne è sana. Il vero problema è la pizza cotta al forno a legna. L’Unione Europea voleva vietarla. Bella mossa. Geniale. L’unione europea (a questo punto non ha senso scriverlo in maiuscolo) si occupa della pasta all’uovo artigianale, dei formaggi tipici e lascia irrisolti i veri scandali alimentari. I dati citati sono tratti dal libro “Quattro sberle in padella” di Stampa Alternativa, euro 7.70.


LP




Giallo Mattei


Enrico Mattei fu il fondatore dell’Eni e se non sbaglio era di origini abruzzesi. Fu l’uomo che sfidò gli Usa, la Nato (leggi Usa), e le Sette Sorelle del petrolio (leggi Usa di nuovo). Nel marzo del 1957, Mattei firmò un accordo rivoluzionario che assegnava all’Iran circa il 75 per cento degli utili sullo sfruttamento di alcuni suoi giacimenti petroliferi. Era un accordo rivoluzionario perché la regola in uso, prima di quell’accordo prevedeva che allo stato detentore delle risorse andasse al massimo il 50 per cento della rendita petrolifera.



Questa offerta clamorosa fu ripetuta da Mattei in Egitto e in Marocco e la conseguenza fu che i paesi arabi pretesero ovunque nuove condizioni: per gli americani si trattò di una perdita enorme di potere e di profitto. Mattei scomparve nel 1962 in un’“incidente” aereo, che per più di trent’anni si volle definire misterioso. Ora finalmente si è scoperto che, nei rottami del suo aereo c’era dell’esplosivo. Volutamente non commento il destino di un uomo che per dare all’Italia autonomia energetica osò sfidare i grandi del pianeta; mi limito solo a dire che se un governo ha tra i suoi membri sei petrolieri non ci vuole molta fantasia a capire la sua politica estera.

Notizie tratte dal libro: “Giallo Mattei” di Nico Perrone, Stampa Alternativa.




Cinque domande al candidato

Marco Beltramba


Marco, perché questa candidatura?

L’idea è quella di portare in seno all’aministrazione alcune idee del social forum ma che sono condivise anche dal mio schieramento. Ad esempio il problema acqua, l’inquinamento atmosferico…


Quali sono i punti che più ti stanno a cuore?

Il sociale… l’idea è quella di introdurre prodotti biologici equosolidali nelle mense scolastiche visto il boom delle sofisticazioni alimentari. E poi a livello culturale realizzare una sala prove musicale comunale per i gruppi musicali, magari anche per tenere degli stage e jam session.


E il bilancio partecipativo?

È una buona proposta. È una forma di democrazia diretta dei cittadini. Volete che si stanzino i soldi per l’asilo o per la sagra delle vongole? I cittadini possono scegliere e le cose sono più trasparenti.


Mosciano paese di pace?

Sì… nel senso di creare un qualcosa di rispettoso verso le cose e persone: scivoli per i disabili, verde pubblico, spazi per i bambini, servizi per i cittadini… pace non solo come assenza di guerra ma come una sorta di stile da portare in politica…


Se son rose...

Fioriranno!


Si spera.



Potete consultare le nostre proposte all’amministrazione comunale sul nostro sito.




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