LA PIAZZA

Foglio del Mosciano Social Forum

fotocopiato in proprio e distribuito a mano

luglio 2004 – seconda uscita


Cari lettori, dopo cinque mesi, quello che era nato come un gioco, una provocazione, un modo per cercare di smuovere le coscienze cittadine, ha ottenuto un tale successo, che nessuno di noi, nemmeno il più ottimista, si sarebbe mai immagginato. E' stata la dimostrazione che il nostro paese ha fame di informazione, troppa fame, e per noi, che ben conosciamo i nostri limiti, è un impegno troppo grande, perciò Vi lanciamo un accorato appello a darci una mano, fatevi avanti e sarete i benvenuti. msf



VOGLIA DI CULTURA


Sicuramente stiamo attraversando un periodo difficile: i vari aspetti della vita sociale sono pervasi da ansie, inquietudini, insicurezze, messaggi minacciosi e contrastanti, da manifestazioni che tendono alla spettacolarizzazione della politica ed all’affossamento di principi e valori che dovrebbero essere le strutture portanti di una società civile ed evoluta. In questo discorso si innesta necessariamente il bisogno di un rimedio adatto a restituire al cittadino tranquillità, fiducia nei propri mezzi, autoconsapevolezza della propria intelligenza che non sia succube di condizionamenti di sorta. La cultura è questo rimedio! Diremo, anzi, che la cultura è voglia di discutere di problemi individuali e colletivi, è libertà di confronto nel rispetto delle idee altrui, è crescita morale tesa ad elevare la parte migliore di noi stessi. Le istituzioni sono preposte a tal compito, in special modo dopo le competizioni elettorali che sottopongono i cittadini a martellanti campagne propagandistiche con promesse di ogni genere. Recentemente sono stati scritti e sanciti patti e alleanze, sono stati stilati programmi ambiziosi, è stata sventolata la bandiera della libertà e della considerazione dell’individuo: ora, spentosi l’ultimo eco di un tale frastuono, vogliamo augurarci che non rimanga tutto sulla carta e che resti solo la gioia di candidati che sono stati eletti e permanga la delusione di coloro che in essi avevano riposto speranze e progetti. E la cultura? Essa, fino ad ora, si è barcamenata un po' troppo fra “sagro e profano”, assediata da spettacoli scaccia pensieri e momenti mangerecci, fin sui portali e sagrati di chiese e di luoghi che meriterebbero maggiore rispetto per la funzione che hanno e per i valori che racchiudono. Vogliamo sperare che simili atteggiamenti irriverenti, in futuro, non si ripetano e che si dia ampio spazio alla crescita della nostra società riscoprendo quegli aspetti che hanno reso grande il Nostro Paese e che lo guideranno attraverso la storia! Noi, per intenderci, non siamo i cultori di atteggiamenti servili e compiacenti verso personaggi importanti, ma siamo coloro che vogliono seguire una cultura fatta di libera discussione, di arricchimento spirituale, di rispetto ed ammirazione, non per i più potenti, ma per i più capaci e, per dirla alla maniera del Sommo Poeta, amiamo ripetere a noi stessi, prima che agli altri, “... nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza...”

Questa è la nostra cultura!

essecì



ARREDO URBANO

Le manifestazioni estive, come risaputo, portano tanti turisti nel nostro paese; ancora una volta però abbiamo dimostrato loro che Mosciano non è un paese a misura di bambino. Infatti, lo spazio che noi moscianesi con nostalgia ancora chiamiamo i giochi , in teoria è l’unica area dedidicata allo svago dei più piccoli; in pratica ogni anno diventa sempre più brutta e inutilizzabile: giochi tutti rotti, cemento, mattoni e marmo in quantità industriale, spigoli vivi, gradini ecc... la rendono un’area da inibire ai più piccoli, una vera e propria schifezza o indecenza (tra l’altro sotto gli occhi di amministratori e dipendenti comunali, basterebbe alzare la tapparella delle finestre). A questo punto, chiediamo, per una volta tanto di andare contro la logica della cementificazione a tutti i costi, e di noleggiare una ruspa, in modo tale da demolire tutto, abbattendo anche le gabbie per piante di via Passamonti (servono solo a rovinare sportelli e paraurti delle auto) in modo da rilivellare il tutto, strada, marciapiedi, area giochi, con una pavimentazione consona al centro storico. Nell’area giochi, come ormai in tutti i centri storici d’Italia, è sufficiente utilizzare un tappetino sintetico; immagginate l’effetto: un viale largo, arioso, con alberi, panchine, area giochi e senza barriere architettoniche, che va dalla Chiesa del Rosario al Belvedere, bellissimo. Peccato che sia solo un sogno irrealizzabile a Cementopoli.



riceviamo e con gran piacere pubblichiamo la seguente lettera

Tutto scorre, niente permane nè resta identico, ma...

Ci permettiamo di far pervenire delle brevi note alla redazione del giornale locale “La Piazza”, convinti come siamo che nostro compito è quello di seminare dubbi e non raccogliere certezze. Non abbiamo nessuna pretesa di trasformare il sapere umano che è limitato e finito e che richiede, pertanto, cautela e modestia in sapere profetico. Riteniamo però che partecipare al dibattito pubblico sui temi di attualità sia necessario per ampliare il dialogo ed il pluralismo che sono alla base della convivenza democratica di un paese. Non ci piace la contrapposizione frontale, spesso falsamente ideologica, la polemica gratuita che spesso degenera in sterile rissa. Siamo pertanto disponibili a cercare soluzioni di utilità comuni, al fine di favorire il progresso sociale, culturale e civile del nostro paese, valutando pacatamente i fatti, evitando difese umorali di interessi di parte. Ciò che ci interessa capire è se le scelte di politica culturale che la nuova amministrazione comunale – a cui rivolgiamo i nostri auguri di un proficuo lavoro – si appresterà a fare, potranno essere oggetto di dibattito, di confronto con le associazioni, i movimenti ed i partiti, al fine di riflettere quella pluralità di idee, di valori presenti nella nostra realtà territoriale, che rappresentano il sale della democrazia. Raccomandiamo pertanto di non indossare una sorta di paraocchi che, come ben si sa, è uno strumento per guardare da una sola parte e che fuor di metafora rappresenta in modo paradigmatico il pensiero unico. In siffatta situazione ci permettiamo di svolgere qualche breve considerazione, volgendo lo sguardo all’estate moscianese. Le manifestazioni si susseguono tutte le sere, alcune sono meritevoli di attenzione, altre ci lasciano un pò titubanti. Pensiamo che la manifestazione estiva che va sotto il nome di “estate moscianese” debba porsi alcuni obiettivi irrinunciabili quali il recupero delle tradizioni, l’affermazione di un’identità, o il recupero della memoria storica. Onestamente non ci pare che le soluzioni sin qui prospettate vadano in questa direzione. L’obiettivo non solo può essere “far divertire la gente” ed il “lauto guadagno” di qualcuno. I vari momenti della manifestazione: musica napoletana, pizza, teatro, jazz, ecc. paiono completamente scollegati tra loro, pezzi di realtà che non comunicano, difficilmente ricostruibili. Al contrario, tutti questi aspetti devono avere, per poter stare insieme una qualche unità, anzi quest’ultima è essenziale, poiché solo risalendo all’unità reale del senso delle cose, noi ridaremo un senso anche alle nostre attività. Un altro aspetto che desideriamo affrontare, strettamente connesso al primo, riguarda in maniera più generale la politica culturale. Riteniamo che essa non possa essere delegata ad un partito, nè tantomeno ad una singola persona. Auspichiamo pertanto la creazione di un “comitato manifestazione” , in quanto riteniamo che per realizzare quella cittadinanza attiva (activae civitatis) e favorire pertanto la partecipazione e responsabilità, richiamate in più parti dello statuto comunale, occorra promuovere sul territorio un progetto ambizioso ed articolato in modo da gettare le basi di quanto dovrà svilupparsi nel tempo ed avere continuità e che abbia la finalità di animare il territorio, di vivacizzarlo, rappresentando uno strumento di promozione e non di conservazione della realtà locale.

pierre



Al nostro ex sindaco Orazio Di Marcello le nostre più vive CONGRATULAZIONI per la recente nomina di assessore provinciale.



Il Vernacoliere



L’arco quadro

I più curiosi l’avranno già notato, nel ristrutturando palazzo comunale i buchi delle finestre sono ad arco in mattoncini, le finestre interne sono squadrate, sarà stato uno sbaglio, un modo per risparmiare o una nuova moda dei tanti progettisti, chissà!!!! In quello che una volta era conosciuto come il paese dei mobili e dei falegnami, fa proprio ridere, anzi...



proverbio del giorno

Dove ci sono troppi galli, non si fa mai giorno!

Sarà per questo che i lavori non finiscono mai?



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