LA PIAZZA

Foglio del Mosciano Social Forum

fotocopiato in proprio e distribuito a mano

giugno 2004 – seconda uscita




dopo elezioni

Al nuovo sindaco le nostre congratulazioni per il suo personale successo, e un sincero augurio di buon e sereno lavoro, dopodiché è doveroso ricordare che il candidato che il social forum aveva scelto di appoggiare purtroppo non è stato eletto, i più maliziosi ci hanno fatto sapere “non siete riusciti nemmeno a far eleggere un candidato, ecco quanto valete!” effettivamente, pensiamo di valere tanto, poiché 120 voti tutti nostri non sono pochi, considerando inoltre che non abbiamo potuto promettere e regalare nulla sono veramente tanti, in questa che a detta di molti è stata una delle campagne elettorali più strane e difficili, noi ci sentiamo i vincitori morali, nessuno ci ha regalato nulla, a differenza di molti degli eletti, noi possiamo affermare di conoscere la gran parte dei nostri 120 elettori, e a loro dobbiamo un enorme grazie, siamo solidali con il prof. Rapini e con gli altri non eletti, vittime come noi non del verdetto delle urne ma di strani giochi politici e di potere.



GRANDI NOVITÀ

IL TOTO-ASSESSORI


Le stesse persone che non meno di due settimane fa con animo francescano bussavano alle nostre porte per chiedere voti di preferenza, oggi sono impegnati in un altra grande gara, la corsa agli assessorati, la passata amministrazione prevedendo l’alto numero di partecipanti ha già valutato una possibile modifica allo statuto comunale aumentando da quattro a sei il numero degli assessorati. Noi, nella nostra ingenuità eravamo convinti che gli assessori percepivano una piccola indennità a titolo di rimborso spese e che la nomina fosse ambita solo per il prestigio personale, invece abbiamo scoperto che l’indennizzo di un assessore comunale ammonta a circa 1000 euro al mese, inoltre gli indennizzi escono dalle casse comunali o meglio dalle tasche dei cittadini, ciò significa che se il costo annuale per 4 assessori è di 48.000 euro, per sei è di 72.000 euro, in pratica ben 24.000 euro all’anno in più che escono dalle nostre tasche che poi possono essere rimpinguate o con tagli ai servizi o con aumento delle imposte.





VITTORIA DI GREENPEACE

Finalmente le multinazionali hanno detto sì a Greenpeace, arriva il FRIGORIFERO ECOLOGICO. MCDONALD'S, COCA COLA E UNILEVER hanno deciso di bandire dai loro punti vendita i refrigeratori con HCF, uno dei gas che contribuisce maggiormente al riscaldamento del pianeta.

La scelta arriva dopo le pressioni dell'organizzazione ambientalista Greenpeace, che adesso chiede: <<ora tocca anche alle altre grandi aziende. E dovranno essere i governi ad impegnarsi per cambiare la situazione>>.

I vecchi impianti saranno sostituiti con apparecchi non inquinanti.



DISCARICA

La passata amministrazione comunale a fine legislatura ha chiuso la discarica di S. Filomena: bisogna promuovere un certo spirito ambientalista; basta con la discarica, bisogna cercare di riciclare. Il CIRSU. Ma siamo sicuri che è stata una scelta definitiva? O potrebbe essere stata una manovra pre-elezioni? In PIAZZA, nella nostra PIAZZA, si è sempre vociferato che appena finito il periodo elettorale la discarica sarà riaperta. Troppe entrate nel bilancio comunale per poterci rinunciare. E lo spirito ambientalista-progressista?

Come Social Forum ci sentiamo di chiedere al nuovo sindaco un impegno con i cittadini ben preciso, scritto e sottoscritto. Basta con la discarica. E' stata chiusa e ora si dovrà mantenere la promessa di bonificarla. Il bilancio comunale dovrà essere ottimizzato in altra maniera. Meno spese insensate, ma più intelligienti. Chiediamo un maggior impegno per far partire una campagna di educazione sulla raccolta differenziata. Un maggior impegno sul rendere trasparenti le attività del CIRSU: dove va a finire tutto il materiale? Viene veramente riciclato? Fuori dati, statistiche e magari anche l'organizzazione di qualche visita guidata al consorzio. Più trasparenza. Salvaguardando l'ambiente, stiamo costruendo il futuro.



BILANCIO DI UN ANNO DI GUERRA

Mille miliardi di vecchie lire, cinquecento e spiccioli milioni di euro. Tanto è costato al bilancio dello stato un anno di Antica Babilonia, la presenza di circa tremila militari italiani impegnati in Iraq in una missione prima di pace e poi "quasi " di guerra. La cifra è <<in difetto>> per almeno due motivi: la missione ha cambiato ufficiosamente natura, modalità di intervento e attività operativa aumentando le previsioni di spesa; alcune voci, come i costi del munizionamento, i consumi e l'usura dei mezzi, i veicoli distrutti, non sono prevedibili e quindi è impossibile quantificare i loro costi. È tutto scritto nelle centinaia di pagine delle relazioni tecniche depositate in parlamento, che hanno accompagnato i disegni di legge che hanno convertito i decreti legge del luglio 2003 e del gennaio 2004, i due precedenti mandati della missione che ancora non potevano tenere conto della guerriglia, di vere e proprie battaglie come quella dei ponti di Nassiriya dove gli italiani hanno sparato 35 mila proiettili, di come i nostri comandi hanno dovuto modificare il modo di stare in Iraq. L'invio ad esempio di blindati dardo di carri armati ariete e di elicotteri da combattimento mangusta è una di quelle voci che peseranno molto sui costi della missione. Il calcolo dei costi tiene conto di tre variabili principali, la prima è il cosidetto <<costo diretto di funzionamento>> (totale in un anno 292 milioni e 860 mila euro) che include voci come l'indennità di missione per il personale (dai 120 ai 200 euro al giorno a seconda del grado per un totale di 15.312.000 al mese) vitto vestiario, il funzionamento e la manutenzione delle strutture e dei mezzi (7.365.000 al mese)rifornimenti, logistica e trasporto delle truppe da e per l'Italia (1.608.000 al mese) le telecomunicazioni (120.000 al mese) ecc.ecc.





riceviamo e con gran piacere pubblichiamo la seguente lettera dei Comunisti Italiani di Mosciano.

ai segretari delle forze politiche

D.S., S.D.I., Margherita, di Mosciano



Mi permetto di disturbarVi mentre siete occupati nelle trattative per dar vita alla formazione del governo locale. Con molta modestia e cautela desidero raccogliere qualche considerazione senza pretendere di essere originale. Per gli antichi romani il celebre “vae victis” (guai ai vinti) aveva un sapor tragico. Il vinto era alla mercè del vincitore che poteva farne quel che voleva. L’umiliazione che si voleva infliggere “al più debole” era il segno rivelatore dell’umiliazione che a volte si stava sperimentando in se stessi, allorchè la bontà della causa scompariva ed emergevano gli aspetti deteriori dell’intera operazione. Ed il “guai” che si faceva pesare “sui vinti” rischiava di ritorcersi nei confronti dei vincitori. A me pare che se tale comportamento dovesse insinuarsi nella vita politica locale; se all’interno della coalizione dovesse prevalere un’etica della potenza, la volontà cioè di sentirsi superiori a tutti i costi; se il rapporto di forza venisse considerato come l’unico possibile elemento, allora, con molta probabilità la coalizione non avrebbe alcun senso di esistere. Che senso avrebbero, infatti, affermazioni quali le pari dignità, uniti per unire, le scelte condivise. Devo interpretarle come semplici affermazioni stilistiche? Puro esercizio di retorica? Una sorta di prurito semantico? Asserzioni simili sono di quelle che R. Barthes definirebbe “frasi immobili”: riproposizione di vecchi schemi dissaldati dalla realtà. Quale concezione della Democrazia viene fuori e si afferma? Quella della ratifica? Del pacchetto confezionato e pronto per l’uso? Oppure pluralista e partecipativa in linea con la carta costituzionale. È lecito chiedersi, interrogarsi verso quale futuro una coalizione di tal fatto sia destinato ad avviarsi. Come ben conoscete (mi rivolgo in particolare ai D.S.), esiste un accordo tra i partiti della coalizione (verbale sottoscritto dai quattro partiti in data 23.04.04), ebbene io ne rivendico l’applicazione. Le indicazioni ivi contenute non possono essere smentite e disattese. Non possono prevalere la diffidenza, la sfiducia, la contraffazione o ancor peggio il mercanteggiamento in cui si incontrano posizioni di potere che vanno a scapito del partito più debole. Non si può avere alleati prima delle elezioni ed illustri sconosciuti dopo le elezioni: occorrono comportamenti coerenti. Non è concepibile l’insinuarsi di una barbarie nei comportamenti personali e collettivi. Da ciò deriva pertanto la necessità dell’introduzione e del rispetto di un principio etico: l’esistenza di norme fondate sulla parità e sulla corresponsabilità, la necessità di agire secondo i princìpi e non secondo la convenienza. Il resto è chiacchiera.

Cordiali saluti.

prof. Piero Rapini





MARTEDI 29 GIUGNO 2004 ore 21,00

GIARDINO RIONE SAN CARLO

PUBBLICA ASSEMBLEA DEL M.S.F.

NON MANCATE!!!





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