CONTRIBUTI SPECIFICI DEL KARATE ALL'ATTIVITÀ SPORTIVA, IN ETÀ SCOLARE,

SECONDO LE LINEE EDUCATIVE DELLA SCUOLA



MAURIZIO ANTONELLI



INDICE


Introduzione


Obiettivi motori in età pre-agonistica


Il karate per i bambini dai 5 agli 8 anni


Il karate per i bambini dai 9 ai 13 anni


Conclusioni



Appendice A

Obiettivi formativi della scuola primaria per l'attività motoria



Bibliografia


Sitografia



INTRODUZIONE


Nelle scuole di Karate presenti in Italia si ha avuto negli ultimi anni un buon aumento delle iscrizioni di bambini, mentre iscrizioni da parte di adulti stanno decisamente scendendo.

Probabilmente l'origine di questi cambiamenti è dovuta principalmente al fatto che i lavoratori hanno sempre meno disponibilità di tempo libero in fasce orarie fisse. L'attività sportiva e ricreativa si sposta così da un corso programmato ad orari fissi, come può essere un corso di Karate, ad entrate ad orari casuali in palestra per effettuare gli esercizi di una scheda o a nuotate in piscina o anche alla partita di calcetto tra amici; a tutte attività sportive che comunque non impongono una programmazione di orario rigida.


L'attività promozionale effettuata negli ultimi anni dalle Società Sportive e dalla Federazione con saggi, manifestazioni, progetti scuola ed anche gare a cui si cerca di dare sempre maggiore visibilità hanno fortunatamente aumentato il numero di tesseramenti da parte dei bambini.

Ecco quindi come si sia reso necessario uno studio condotto in maniera altamente scientifica di come poter impostare dei progetti e dei corsi di Karate altamente formativi per le fasce di età che vanno dai 5 anni ai 13 anni.


La presente tesi analizzerà come un corso di Karate può essere impostato e quali vantaggi potrà dare ai piccoli allievi secondo gli obiettivi che il Ministero della Pubblica Istruzione ha inserito nel progetto educativo delle scuole.


Nella presente tesi non verrà affrontata la metodologia con allievi sopra i 13 anni, ma ci si concentrerà soprattutto sulle età pre-agoniste. Età che, essendo il periodo principale dello sviluppo fisico e del carattere, richiedono un approccio maggiormente studiato e scientifico.



OBIETTIVI MOTORI IN ETÀ PRE-AGONISTA


Un bambino in età di scuola elementare, ma in diversi casi anche in età di scuola media inferiore, possiede ancora a livello motorio molte difficoltà nel controllo, nella comprensione e nella precisione dei movimenti.

Questa cosa la si può osservare con esercizi che a noi Tecnici possono sembrare banali dal punto di vista esecutivo. Proviamo ad esempio a far vedere ad un nostro allievo di 6/8 anni un movimento di cambio di direzione (Mawatte), accompagnandolo anche con una semplice descrizione delle fasi che, anche se spezzano la fluidità dell'esercizio in fase di esecuzione, possono aiutare il piccolo a comprendere come deve avvenire il passaggio:


  1. Spostare leggermente la gamba posteriore per avere successivamente un equilibrio stabile

  2. Effettuare una rotazione di 180 gradi ruotando sulle punte dei piedi

  3. E riprendere la posizione di base nella direzione opposta


Nelle lezioni effettuate nella nostra società abbiamo visto come siano necessari diversi tentativi e diverse correzioni prima di riuscire ad effettuare correttamente il movimento. Questo è dovuto da una difficoltà nel bambino di schematizzare un movimento e da delle mancanze coordinative.

Inoltre sono estremamente ridotte nei bambini in età di scuola primaria le capacità propriocettiva ed esterocettiva.

La prima, la capacità propriocettiva, è la capacità di ognuno di noi di percepire in maniera corretta la propria posizione istantanea. Ad esempio, quando andiamo ad assumere una posizione di Ztenkusudachi e posizioniamo i piedi nella posizione corretta senza il bisogno di guardarli, andiamo a far uso delle nostre capacità propriocettive. La pratica del Karate e delle sue posizioni stimola tantissimo lo sviluppo di questa capacità.

La seconda, la capacità esterocettiva, è la capacità di percepire in maniera corretta, invece, quello che abbiamo intorno e lo spazio circostante. Quindi avere la piena consapevolezza dello spazio che abbiamo a disposizione ed avere la concezione chiara della distanza e della posizione di ostacoli o di avversari. Queste capacità possono essere stimolate nei bambini con l'aiuto di giochi di squadra e/o con la palla. Ad esempio il gioco della Pallaprigioniero stimola nel bambino la percezione della distanza da un avversario e l'abilità di muoversi e spostarsi in un'area dove sono presenti i suoi compagni di squadra. Inoltre si può proporre ai piccoli allievi qualsiasi tipo di gioco che richieda spostamenti ed orientamenti in aree ben delimitate.


Ricapitolando, quindi, gli obiettivi principali a livello motorio sono gli stimoli e lo sviluppo delle capacità coordinative, propriocettive ed esterocettive. Un buon lavoro in età scolare su queste tre aree porterà quasi sicuramente ad un ottimo punto di partenza in futuro nell'età agonistica.


Altre aree su cui si inizia a stimolare i piccoli allievi sono le capacità condizionali. Proporre giochi e circuiti ginnici dove i bambini possono allenare la propria velocità e la propria destrezza permetteranno anche di migliorare la coordinazione. Senza esagerare con gli sforzi, anche la stimolazione della resistenza e quindi mettendo sotto sforzo gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio non possono che far bene alla crescita del bambino.

Da trascurare assolutamente è, invece, l'uso della forza. L'apparato muscolare e scheletrico dei piccoli allievi non è in grado di supportare sforzi; qualsiasi uso che richieda troppa forza fisica si può rivelare eccessivamente pericoloso. Al massimo si possono proporre giochi ed esercizi con il peso corporeo ripartito sui quattro arti, ad esempio arrampicate su spalliere e castelli adeguatamente messi in sicurezza.


Infine, nei giochi proposti si dovrebbe dare molta importanza al rispetto dei compagni, degli avversari e soprattutto delle regole del gioco. Questo è uno degli obiettivi che il Ministero dell'Istruzione ha inserito e sottolineato nel progetto per l'attività motoria nelle scuole primaria e secondaria.

L'insegnante tecnico ha quindi il compito di seguire il gioco con un arbitraggio e con degli interventi che garantiscano il divertimento a tutti gli allievi in campo e soprattutto che insegni ai bambini l'importanza del rispetto dei regolamenti per far in modo che l'attività sia utile e soprattutto divertente per tutti.



IL KARATE PER I BAMBINI DAI 5 AGLI 8 ANNI


Impostare una lezione ad allievi che vanno dai 5 agli 8-9 anni è una questione non facile ed anche di una certa delicatezza per gli insegnanti tecnici.


I bambini, infatti, vivono con una certa pesantezza e noia l'attività che non trovano ludica. Proporre una lezione con esercizi esclusivamente specifici e tecnici (ad esempio con Kion e Kata) fa correre il rischio dell'abbandono del corso di Karate da parte dei piccoli allievi solo dopo qualche lezione. Compito dell'insegnante tecnico è quindi principalmente quello di far vivere la lezione di Karate come un momento di divertimento. Ogni obiettivo tecnico dovrà essere raggiunto con attività che presentino sempre un lato ludico.

Naturalmente ciò non vuol dire “eliminare l'attività tecnica e specifica dalle lezioni”. Proporre ai più piccoli l'esecuzione di Kata semplici, anche di libera composizione, facendo assumere loro le posizioni di base stimolano tantissimo nel bambino la coordinazione dei movimenti e la propriocezione delle posizioni.


Naturalmente, soprattutto con i più piccoli (5-6 anni) le posizioni tipo Shomen Nekoashi o Shiko Dachi risultano scomode e molto pesanti dal punto di vista muscolare. Nei Kata di libera composizione, infatti, sarebbe meglio evitare la posizione dello Shomen Nekoashi e inserire qualche passaggio in Shiko Dachi da tenere però per non più di qualche secondo. Quello che abbiamo notato, infatti, è che pochissimi bambini eseguono correttamente una posizione di Shiko Dachi e soprattutto dopo appena qualche secondo tendono a distendere le gambe. Queste posizioni richiedono, infatti, un lavoro muscolare nelle gambe che per un bambino risulta molto pesante.

Dopo gli 8 anni si può iniziare a richiedere al bambino un impegno più elevato nel mantenere le posizioni.



Molto utile sarà, inoltre, proporre (inserendoli anche nei Kata di libera composizione) cambi di direzione, così da stimolare la lateralità destra/sinistra e l'esterocezione dello spazio.

Un esercizio che proponiamo a volte ai bambini è l'esecuzione di alcuni passaggi con cambio di direzione ad occhi chiusi. Questo stimola molto la capacità propriocettiva, in quanto l'allievo dovrà assumere posizioni sempre diverse senza la possibilità di vedere con occhi il proprio assetto; inoltre risulta molto divertente ai bambini, rendendo il momento dedicato alla tecnica meno noioso.


In una lezione di circa un'ora, questa fase di Kion e/o Kata sarebbe meglio che non sia più lunga di 15, massimo 20 minuti. Il resto della lezione potrà essere riempita con esercizi dedicati maggiormente all'aspetto atletico e motorio.


Ad ogni lezione buona parte del tempo la dedichiamo a circuiti ginnici, con esercizi sempre vari. Il bambino ha così la possibilità di ricevere stimoli differenti abituandosi a dover adeguare l'esecuzione di ogni esercizio anche ad ostacoli regolati in maniera sempre diversa.

In un circuito ginnico bisognerebbe inserire esercizi dove si debba fare uso dei quattro stimoli motori di base: corsa, salto, lancio ed arrampicata. Inoltre, l'inserimento di esercizi quali capovolte, rotolamenti e passaggi a strisciare sotto degli ostacoli rendono il circuito divertentissimo per gli allievi delle più giovani età.





IL KARATE PER I BAMBINI DAI 9 AI 13 ANNI


Le fasce di età pre-agonistica dai 9 anni in su permettono un approccio già più tecnico rispetto alle fasce di età più piccole. Il gioco e i momenti ludici copriranno sempre una buona parte del tempo di una lezione, ma le capacità coordinative e propriocettive degli allievi permetteranno già un primo raffinamento di quelle che sono le posizioni ed i passaggi di base degli stili del Karate.


L'allenamento su Kata e Kion propedeutici sarà vissuto dall'allievo in maniera meno pesante e noiosa e l'insegnante tecnico potrà così lavorare meglio sul miglioramento delle posizioni e degli spostamenti.

Questo permetterà all'allievo di aumentare la coordinazione dei movimenti. Il piccolo Karateka diventerà sempre più cosciente della percezione del proprio corpo e delle proprie posizioni.

A dimostrazione di questo possiamo affermare che, da quanto visto durante i Progetti Scuola effettuati in questi anni nelle scuole primarie, i bambini delle classi quarte e quinte che seguivano corsi di Karate presso società sportive possedevano una padronanza dei movimenti e del controllo delle proprie posizioni di gran lunga superiore al resto della classe. Parliamo di movimenti e posizioni non specifici di uno stile di Karate, ma di diversi esercizi ginnici. Questa differenza era notevole anche nel confronto con altri bambini che praticavano altri sport.

Merito di questo è senz'altro la stimolazione delle capacità coordinative e propriocettive che danno esercizi di stile su Kata e Kion.


Ai bambini di quest'età, inoltre, si può iniziare a proporre anche qualche esercizio a coppia o di Kumite. Un lavoro a due, con la simulazione di un avversario con le tecniche base del Kumite (Gyakutsuki, Uraken Uchi, Mawashigeri e Ura-Mawashigeri) con conseguente difesa portano ad una forte stimolazione nell'allievo di esterocezione e di riflessi, formando così piano piano quell'istinto di difesa e di gestione delle situazioni che servirà in futuro nell'età agonistica.



Inutile dire che il Kumite proposto anche in maniera così leggera, con le simulazioni di semplici situazioni prestabilite dall'insegnante tecnico (ad esempio: attacco di Uraken Uchi e semplice difesa) saranno per i piccoli allievi dei momenti di gran divertimento ed esaltazione.



CONCLUSIONI


Abbiamo visto come per allievi in età pre-agonistica, in base alle capacità fisiche che caratterizzano queste fasce di età, ci si debba concentrare, più che sull'aspetto tecnico, su quello fisico e motorio.

I bambini delle fasce di età più basse soprattutto hanno bisogno di stimoli coordinativi, propriocettivi ed esterocettivi. Un lavoro sul raffinamento della tecnica porterebbe a risultati deludenti e soprattutto rischierebbe solo di far annoiare il piccolo allievo.

Ciò non vuol dire che bisogna escludere totalmente dall'allenamento il lavoro sulla tecnica; ma dovrà essere proposto con atteggiamenti ludici e divertenti e soprattutto finalizzato ad obiettivi e finalità motorie più che tecniche.

In un'ora di lezione ogni attività sarà proposta possibilmente sotto forma di gioco, con abbondanza di circuiti ginnici e giochi atti a stimolare l'aspetto esterocettivo e soprattutto sociale.

Il Karate verrà proposto per inizializzare i bambini alla tecnica di base, ma senza guardare le finezze tecniche. Sarà utile per far capire al bambino i concetti come caricamento a gamba piegata, tirare con la gamba dietro o con la gamba avanti, la differenza tra destra e sinistra e altri aspetti fisici di base.

Con la crescita si andrà poi via via aumentando gradualmente la raffinatezza tecnica, per arrivare poi alle età agonistiche in cui l'allievo sarà pronto da un punto di vista atletico e motorio ad affrontare allenamenti concentrati sulla tecnica e sulle specificità del Karate.



APPENDICE A

OBIETTIVI FORMATIVI DELLA SCUOLA PRIMARIA PER L'ATTIVITÀ MOTORIA



Classe I

I biennio

II biennio






PADRONEGGIRE ABILITA' MOTORIE DI BASE IN SITUAZIONI DIVERSE

muoversi padroneggiando la propria posizione nello spazio;

prendere coscienza del proprio corpo;

esplorare la spazio circostante;

gestire e controllare consapevolmente la propria fisicità;

usare la gestualità per comunicare.

valorizzare la dimensione corporea;

affermare la lateralità e rafforzare la dominanza;

affinare schemi corporei e posturali;

consolidare la coordinazione senso-motoria;

sviluppare l'organizzazione spazio-temporale;

gestire e controllare la propria fisicità;

esprimersi attraverso modalità proprie del linguaggio corporeo.

controllare la propria postura ed organizzare gli spostamenti;

migliorare/consolidare la coordinazione dinamica generale;

consolidare l'organizzazione spazio temporale;

usare il codice mimico-gestuale con efficacia comunicativa;

conoscere e gestire il benessere fisico;

relazionarsi consapevolmente con lo spazio circostante vissuto



PARTECIPARE ALLE ATTIVITA' DI GIOCO E DI SPORT RISPETTANDONE LE REGOLE




rispettare regole per inserirsi positivamente in attività collettive.

partecipare in maniera positiva alle attività collettive;

costruire relazioni interpersonali in ambiti di regole condivise.

acquisire atteggiamenti di cooperazione nel gruppo;

praticare con efficacia di azione e rispetto delle regole, attività di gioco e di sport;

cogliere i veri significati sociali e culturali dello sport.




BIBLIOGRAFIA


A scuola con la FILPJK

Edito dalla FILPJK


Programma multimediale per operatori sportivi

Edito dal CONI - Comitato Olimpico Nazionale


Appunti e dispense fornite al Corso di Formazioni per Insegnanti Tacnici di 1° livello organizzato dal CONI - Marche


Il libro completo del Karate WadoRyu

Mario Morelli e Silvio Raho

Edizioni Mediterranee



SITOGRAFIA


FIJLKAMhttp://www.fijlkam.it

In particolare i PDF sui progetti scuola


Istruzione Venetohttp://www.istruzioneveneto.it

CNR Bolognahttp://www.bo.cnr.it

Obiettivi ministeriali per l'attività motoria nella scuola primaria


maury.ithttp://www.maury.it

Fotografie varie



Ringraziamenti >>>



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